Tratto da Guarigione Esoterica di Alice Bailey
Quindi il veicolo eterico è tale da predisporre a una certa infezione o malattia; il fisico è tale da consentire, nel suo aspetto di minor resistenza, la comparsa e il controllo di ciò che il corpo vitale rende possibile; l’anima che s’incarna produce, nella sua opera creativa e nel suo veicolo eterico, una costituzione particolare cui i genitori prescelti concorrono con una precisa tendenza. L’uomo che nasce è per conseguenza esposto a determinate malattie. Tutto ciò è determinato dal karma dell’uomo.
È ben noto agli studenti delle scienze esoteriche che il corpo fisico è solo un automa che risponde, ed è attivato da un corpo energetico più sottile, vero indice del grado evolutivo. Il grado evolutivo viene determinato dal dominio della personalità, mediante l’uno o l’altro dei suoi veicoli, o dal dominio dell’anima. Sono verità che, se comprese, farebbero progredire di molto la medicina.
Gli esoteristi dunque riconoscono che il corpo fisico reagisce in modo automatico ai comandi emotivi, mentali o dell’anima; ma il corpo eterico è così fittamente intrecciato col veicolo fisico che sarà del tutto impossibile separarli nella coscienza, finché lo studio dell’energia eterica e lo sviluppo della chiaroveggenza non dimostreranno la verità di quanto affermo. È una ripetizione necessaria.
La medicina, con lo studio del sistema nervoso e riconoscendo il potere esercitato dal pensiero sul corpo fisico, muove rapida nella giusta direzione. Quando ammetterà, in rapporto al veicolo fisico, che “l’energia segue il pensiero”, e inizierà a sperimentare sulle correnti mentali (così chiamate impropriamente), dirette in certe regioni del corpo eterico, là dove secondo gli esoteristi sono locati i centri di energia, scoprirà molte cose.
La Scienza Cristiana è partita, all’origine, da un giusto concetto, cioè la mente intesa come fattore permanente; ma vi ha insistito in misura eccessiva, ha descritto la natura umana in termini idealistici, si attende che l’uomo dimostri oggi, e subito, di essere la perfetta espressione del figlio di Dio (senza sviluppi intermedi necessari), e si contraddice, in quanto usa l’energia della mente soprattutto per intervenire nel campo fisico: tutto ciò finisce per negare i suoi assunti fondamentali. Se questi fossero veri, l’Uomo sarebbe stato sempre un illuso. Se quel movimento fosse rimasto fedele all’intento originale del gruppo d’iniziati, che per suo mezzo tentarono d’influire sull’umanità, se avesse sviluppato in modo corretto l’idea che l’energia segue il pensiero, la medicina ne avrebbe tratto grande giovamento.
La sua presentazione della verità fu troppo elevata e troppo modesta al tempo stesso, e una grande occasione andò perduta. Per la Gerarchia l’operato della Scienza Cristiana fu un fallimento, e la sua utilità è stata ampiamente annullata.
I guaritori, singoli o in gruppi, sono oggi in condizioni assai svantaggiose; ma possono iniziare la loro opera, che è duplice:
- Col potere del pensiero diretto, possono proiettare energia nel centro che domina la regione fisica ammalata. Se, ad esempio, il paziente soffre di ulcera gastrica, per curarlo bisogna stimolare il centro del plesso solare, purché l’operazione sia rigorosamente mentale e gli effetti voluti puramente fisici. Altrimenti anche la natura emotiva ne verrebbe stimolata, producendo maggiori difficoltà.
- Possono stimolare un centro superiore a quello che governa la parte colpita, e in tal modo ridurre la vitalità del centro inferiore, mediante l’intensificazione del centro superiore. Se, ad esempio, fossero ammalati gli organi della riproduzione (come le malattie della prostata), bisognerebbe operare sul centro della gola, facendovi affluire l’energia dell’aspetto creativo inferiore corrispondente. Questa tecnica è detta “astrazione del fuoco”; con essa si bloccano i processi che talvolta si chiamano da sovrastimolo, talvolta infiammatori.
Questi due diversi metodi di usare l’energia e controllare il pensiero, sono le basi occulte delle due tecniche principali per convogliare l’energia nelle regioni corporee ammalate. In un caso intensificano la vita del centro interessato, con effetti definiti sulla parte inferma; nell’altro ne diminuiscono l’influsso della forza, e quindi indeboliscono la virulenza del male. È ovvio pertanto, che prima di osare una terapia il guaritore deve ben conoscere i risultati ottenibili con i due metodi diversi. Altrimenti rischierebbe di accrescere molto la violenza della malattia nella parte affetta, e persino (evento non raro) di uccidere il paziente.
Altra questione essenziale che vi faccio notare, è che tutte le cure e i metodi più sottili di natura esoterica, devono per forza essere accompagnate dalle cure normalmente praticate dalla medicina ortodossa. I massimi e migliori risultati saranno ottenuti dalla saggia combinazione dei due sistemi, dalla cooperazione fra medico ortodosso e guaritore esoterico, singolo o in gruppo con altri.
Chi si appresta a guarire deve dunque conoscere due elementi: la natura della malattia, diagnosticata da un buon medico, e il centro che presiede l’area malata. La cosa più sicura per il guaritore medio, o un gruppo di guaritori, è quindi assicurarsi la collaborazione di un medico provetto e operare sul centro che controlla la parte sofferente.
Gli iniziati, quando guariscono, agiscono sulla corrispondenza superiore del centro interessato, e sempre sui centri analoghi, emotivi e mentali. Ma ciò non è permesso, né possibile a un gruppo ordinario di guaritori. Quanto più elevato è il centro implicato e su cui si opera, tanto più potenti sono gli effetti, e tanto maggiore la cautela necessaria.
Si tratta di un processo di stimolazione o di sottrazione d’energia, di attivare un centro collegato e quindi distogliere l’attenzione da quello che governa la regione e l’organo infermo, o di bilanciare il flusso di energia fra due centri, assicurando fra loro scambi proporzionati ed equilibrati. Quanto più il neofita studia il problema della guarigione, tanto più gli pare complesso, finché non avrà occasione di collaborare con un medico capace di visione interiore, e quindi capace di vedere i centri, o con pazienti consapevoli del loro destino, o finché non lavori assieme a qualche gruppo dotato di profonde conoscenze esoteriche, capace di accertare i raggi del malato e di conoscere almeno la natura delle sue disposizioni o “indisposizioni”, consultandone l’oroscopo natale.
Ciò premesso, vi domanderete a questo punto se vi è possibile accostarvi all’arte di guarire, e operare in modo efficace, esatto, giusto e lecito. I rischi implicati dallo stimolo in eccesso, o dalla sua carenza sembrano troppo grandi; la vostra conoscenza sembra troppo inadeguata per tentare esperimenti, e non sapete come accertare il karma del malato.
Rispondo che qualsiasi azione d’avanguardia e sperimentale deve sempre correre i suoi rischi. Sono state molte le vittime della scienza, specie di quella medica, agli albori della moderna medicina e chirurgia. Ma non hanno mai spaventato i ricercatori sinceri, né impedito il progresso del sapere; oggi, in questo clima pionieristico, chi opera nel campo della guarigione occulta dev’essere animato dallo stesso coraggio e assumersi gli stessi rischi.
La salvaguardia, dal punto di vista strettamente legale e umano, sarà costituita dal fatto che il paziente sarà nelle mani di un bravo medico per la diagnosi e le cure mediche, durante il periodo in cui il guaritore esoterico cerca di essere di utilità vitale.
L’opera del guaritore, singolo o in gruppo, deve dunque appoggiarsi alle cure propinate dalla medicina ufficiale; entrambe le parti devono osservare e annotare con scrupolo i risultati ottenuti. Qualsiasi gruppo che intenda operare guarigioni deve inoltre osservare certe precise norme, che elenco in breve, indispensabili per un buon esito in questo periodo di transizione:
- Il paziente da guarire (o da soccorrere, se non è possibile fare di più) deve sempre essere curato da un medico esperto e di buona reputazione; in caso contrario, lo si deve consigliare a sceglierne uno.
- Il gruppo deve conoscere la natura della malattia, secondo la diagnosi accurata della medicina ufficiale.
- Devono essere note, inoltre, l’età e la data di nascita del malato, nonché le circostanze più importanti della sua vita, in modo da formare un punto focale d’interesse, e un’area magnetica dovrebbe essere costruita attorno al paziente, per attirare l’energia del pensiero del gruppo.
- È indispensabile che il guaritore, o il gruppo, abbia una conoscenza generale dell’anatomia del corpo umano, e sappia dove sono situati i vari organi, la posizione e la natura dei centri che controllano le regioni interessate dal male. Si dovrebbero studiare figure che li rappresentino.
- La facoltà dell’immaginazione e il potere della visualizzazione dovrebbero essere coltivati nel gruppo dei guaritori, nonché la capacità di inviare correnti d’energia sul paziente e sui suoi organi ammalati.
- Il guaritore, o il suo gruppo, deve inoltre ricordare che non opera solo con energia mentale. Egli perciò:
- Crea un pensiero di potenza risanatrice.
- Il punto focale d’attenzione creato, diviene lo strumento che dirige la forza risanatrice, o prana.
- Il prana non è mentale né astrale. È la pura sostanza planetaria o essenza vitale, ed è la sostanza di cui è fatto il corpo vitale del pianeta.
- I membri di un gruppo di guaritori si appropriano di questa sostanza quanto più possibile, e col potere del pensiero unito lo proiettano verso il centro interessato.
Non si dimentichi che l’opera di guarigione è compiuta da un flusso circolatorio.
Il prana (diretto dal pensiero) non è iniettato nel centro, per rimanervi e accumularsi. Deve invece attraversare il centro per giungere dapprima all’organo o alla parte interessata dal male, e poi dev’essere completamente espulso dal corpo del paziente. L’operazione è da considerarsi come un’irrorazione, che purifica e stimola.
Nel periodo iniziale di questi esperimenti non si può far altro che partire da poche regole semplici. Dai risultati conseguiti si ricaverà esperienza, e il gruppo di guaritori imparerà gradualmente come operare, quando cambiare il metodo, cosa importi osservare.
Ma fin dall’inizio, lavorando lungo queste direttrici, è necessario annotare effetti e circostanze. Il paziente stesso concorrerà sovente in questa parte del lavoro. Sono da registrare date, fenomeni secondari, mutamenti in meglio o in peggio, e tutte le informazioni possibili circa lo stato generale dell’ammalato. Per questa ragione raccomando che si cominci a tentare la guarigione solo con persone ben note ai membri del gruppo o affidate al gruppo da un medico, o comunque da chi sia disposto a dare tutte le informazioni necessarie.
I malati talmente gravi da non ammettere speranza di vita, o affetti da infermità incurabili, non dovrebbero essere accettati dal gruppo di guaritori, a meno che il trattamento non sia fatto per migliorarne le condizioni mentali. Nessun principiante conosce il karma del paziente tanto da poter operare con sicurezza sia per guarirlo che per facilitarne il trapasso. Se però l’infermo peggiora durante la cura, non dev’essere abbandonato, ma occorre una tecnica differente e adatta ad agevolare il processo della morte. Dedicherò un capitolo al karma che impone la morte.
Se pensate che il lavoro sul corpo eterico (strumento di vitalità) è oggi poco conosciuto quanto lo era la medicina moderna nel 1200, vi sentirete spronati ad agire senza scoraggiarvi e senza quell’indebita attesa di successo, che oggi intralcia molti principianti.
Assumete coscientemente che oggi non si sa nulla di reale a proposito dei centri, delle aree di energia del corpo, di come si dirige il pensiero; rendetevi conto che vi impegnate in un grande progetto esplorativo. Nulla, assolutamente nulla si è mai fatto di pratico circa la medicina e la scienza dei centri, nonostante che qualche testo, abbia tentato in modo titubante di porre in rapporto i centri con l’esame psicologico, col sistema endocrino e con l’assetto generale.
Il campo di ricerca che vi propongo è completamente nuovo. Chi fra voi vorrà avventurarsi in questo nuovo campo, probabilmente non vedrà i risultati del suo lavoro.
Badate, l’impazienza e l’ansia di soccorrere vi possono intralciare; l’ignoranza vi può far commettere errori. Ma persistete; perseverate; annotate con cura e conservate tutto il carteggio. I risultati verranno di certo.