Close

La farfalla, simbolo dell’Anima

La farfalla, simbolo dell’Anima

La vita può essere compresa solo quando la vediamo come un processo che include morte e rinascita, veglia e sogno.

Il corpo umano ospita un’anima anch’essa mortale, sebbene sia sottile e non muoia fino a qualche tempo dopo il corpo.
Ma l’anima contiene in sé uno Spirito che non muore e che “rinascerà” ancora e ancora. A differenza del corpo fisico, l’anima spirituale può volare come se avesse le ali.

Chuang, un antico saggio cinese, ha confessato:

Io, Chuang Chou, una volta ho sognato di essere una farfalla, che volava avanti e indietro; farfalla a tutti gli effetti e in tutti i sensi. Ero consapevole solo della mia felicità come farfalla, non sapendo di essere Chou. Presto mi sono svegliato, ed ero lì, di nuovo e veramente me stesso. Ora, non so se una volta ero un uomo che sognava di essere una farfalla, o se ora sono una farfalla che sogna di essere un uomo.

articoli-bruco-farfalla
Da bruco a farfalla da Pixabay

In Oriente e in Occidente, la farfalla è un antico simbolo dell’animo umano. Alcuni individui sono in dubbio: non sanno se sono esseri fisici che, dormendo, scorrono come anime, o se sono anime, capaci di volare, che durante lo stato di veglia hanno l’illusione di pensare di essere fisici esseri.

L’immagine dell’anima-spirito come farfalla non è esclusiva della Cina. Nell’antica Grecia, Psiche, l’anima, era raffigurata come una farfalla che sfuggiva al corpo alla morte.

La filosofia esoterica insegna che l’anima mortale (Kama-Manas) contiene in sé lo Spirito immortale (Atma-Buddhi), che continuerà il viaggio anche quando morirà, e che, molto più tardi, vivrà una nuova incarnazione. La vita della farfalla, nelle sue varie fasi, rispecchia il processo corpo-anima-spirito.

L’autore Henry Thomas ha scritto:

La reincarnazione avviene più chiaramente nel caso dei bruchi. E che gloriosa reincarnazione! I bruchi sembrano morire, e poi improvvisamente rinascono come bellissime falene e farfalle. Ciò che realmente accade è quanto segue. Il bruco, dal momento in cui nasce, fa solo una cosa, e la fa bene. Mangia. E come mangia! Un bruco mangia molte volte più del proprio peso in un giorno. Mangia così tanto che la sua pelle non ce la fa più. Noi umani non siamo mai turbati da questo tipo di difficoltà, perché la nostra pelle si espande man mano che il nostro corpo cresce. La pelle del bruco, tuttavia, rimane anelastica mentre il corpo ingrassa. Pertanto, si dovrebbe letteralmente dire che il bruco mangia fino a scoppiare, cioè rompe la pelle e ne esce. Nel frattempo, una nuova pelle più spessa è cresciuta sotto quella vecchia. Ben presto, però, si ripresenta la stessa difficoltà, e ha luogo un altro cambiamento, fino a quando il bruco ha cambiato pelle circa cinque volte. A questo punto il bruco avvizzisce, avvizzisce e sembra pronto a morire. E poi avviene il miracolo. La pelle si screpola per l’ultima volta, ma sotto quella pelle non troviamo più un’altra pelle di bruco, ma una creatura dall’aspetto strano che non ha bocca, né piedi né occhi. Questa esistenza catalettica, in uno stato di crisalide, può durare solo dieci giorni, oppure può durare dall’autunno di un anno fino all’estate successiva.

Questo è il periodo che simboleggia il riposo tra una vita e l’altra, tra una dimensione e l’altra.

Henry Thomas continua:

Quando finalmente arriva il momento della rinascita, il processo stupendo avviene quasi all’improvviso. La pelle della crisalide si lacera e una creatura, bagnata e fragile, fatica a prendere aria libera, cercando un posto al sole dove potersi appendere per i piedi. Sbatte e dispiega le sue ali fangose ​​e le inietta sangue. Dopo circa un’ora, le ali si seccano gradualmente e diventano meno rugose. E poi, quasi in un batter d’occhio, l’insetto è già completamente pulito e potrai vedere davanti a te una splendida farfalla. Può avere ali blu del tono più puro, o ali rosse fiammeggianti, o innumerevoli combinazioni di colori, tinte e tinte. Il bruco strisciante e brutto è rinato, sotto forma di una delle più belle creature di Dio: il fiore alato dell’aria.

In che modo la farfalla è un simbolo della reincarnazione umana?

Il mutamento delle pelli del bruco corrisponde al passaggio dall’infanzia alla condizione di un giovane adulto, alla mezza età, alla vecchiaia e all’estrema vecchiaia. Il ponte o scala che collega l’anima immortale con l’anima mortale, e che unisce gli stati di sogno, sonno e veglia, è chiamato in teosofia l’ Antahkarana. Grazie ad esso, possiamo sviluppare gradualmente la consapevolezza della continuità di tutti gli stati mentali durante le 24 ore del giorno e per diverse vite.

Questo ponte tra i mondi è chiamato anche “Scala di Giacobbe”, nell’immagine simbolica della Genesi, 28, 10-13. Permette di comprendere il processo di rinascita, perché una giornata di 24 ore comprende una piccola reincarnazione: ogni mattina torniamo rinnovati.


FONTI E BIBLIOGRAFIA

• Dizionario della mitologia greca”, Ruth Guimarães, Cultrix, 318 pp., voce “Psyche”.
• Chuang-tzu, citato da Lin Yutang nella sua opera “The Importance of Understanding”, Círculo do Livro SA, SP, 458 pp., vedi p. 95.
• Le meraviglie della conoscenza umana”, Henry Thomas, vol. II, Edizione di Livraria do Globo, Porto Alegre, 1941, 400 pp., vedi pp. 312-313.