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La Luce del Solstizio d’inverno

La Luce del Solstizio d’inverno

L’avvicinarsi del solstizio d’inverno, con la carica simbolica del Natale, impone una riflessione sul significato profondo di questo ricorrente accadimento astronomico.
Tra le pieghe dei simbolismi che il solstizio d’inverno esprime scopriamo quello che lega la vita a ciò che chiamiamo morte. Innanzi tutto il solstizio è una “ricorrenza”, come a dire che, dopo il progressivo espandersi della notte, la luce ritorna, poco per volta, a riaffermare la propria forza e le proprie possibilità. E’ un momento in cui la memoria lascia spazio alla nuova esperienza, vero risorgere della continuità cosmica. La luce e la notte non rappresentano una separazione manichea, ma una chiara indicazione del rapporto fra lo spirito e la materia, essi stessi parti integranti di una Vita che è Una.

Drogheda, il sito archeologico di Newgrange

Nella quiete della campagna irlandese, a pochi chilometri da Drogheda, il sito archeologico di Newgrange, oggi datato come esistente da 3200 anni, assurge a simbolo vivente del significato del solstizio d’inverno.

Nella tomba, delimitata da 97 pietre perimetrali, ci sono un lungo corridoio e una camera con pianta a croce.
Colpisce la sproporzione fra l’imponenza della parte esterna, con un diametro di oltre 70 metri e le piccole dimensioni dell’interno, riccamente adornato di simboli, naturali e astratti, quasi a rappresentare la preziosità dell’essere in rapporto all’apparire. A Newgrange, in occasione del solstizio d’inverno, la luce nei primi minuti del giorno penetra lentamente all’interno della tomba illuminando il corridoio e infine la camera sepolcrale. Il tutto per una durata di 17 minuti.

Nel silenzio l’unità profonda della Vita si esprime nel ritorno della luce, scintilla spirituale presente ad ogni livello di aggregazione della materia, vera continuità nell’evoluzione del cosmo.

Nel simbolo della notte di Betlemme il reincarnarsi del principio cristico (Gesù), protetto dall’espressione positiva del principio maschile (S. Giuseppe) e femminile (la Madonna), trova riconoscimento nel simbolismo celeste (la stella cometa), nella solidale visione dei semplici (i pastori) e nella capacità interpretativa e di cammino nel Sentiero dei Saggi (i Re Magi). La luce che ritorna (Sol Invictus) è in grado di accendere la consapevolezza dentro ciascun essere umano che sia “in ascolto”, dopo aver tacitato la mente concreta e tutti i suoi falsi paradigmi. Questa necessità di tacitare le vecchie forme nasce dal fatto che la conoscenza, qualsiasi tipo di conoscenza, non ha alcun valore se non porta l’individuo alla ricerca della saggezza, se non lo conduce a mettere al centro della sua vita il rispetto, l’amore, la comprensione per gli altri e per tutto ciò che vive. Il solstizio d’inverno simboleggia un essere umano capace di seguire “la via del cuore” e di scorgere la portata di questa affermazione di R.W. Emerson: “Dentro di noi continuamente fluisce, entrando ed uscendo, la corrente di una infinita energia cosmica”. E’un fuoco di consapevolezza che si accende e che trova nel calore umano, da tutti desiderato a Natale, l’espressione visibile di una presa di coscienza interiore. Come in alto così in basso.


Articolo di Antonio Girardi pubblicato su Rivista Italiana di Teosofia Dicembre/2014